DMZ AGGIORNA N. 174 DEL 27 SETTEMBRE 2022
Tra le varie misure inserite nel decreto Aiuti Ter è stata prevista un’altra indennità una tantum per lavoratori e pensionati. Si tratta di un nuovo bonus economico, pari a 150 euro, di cui può beneficiare chi ha redditi non superiori a 20.000 euro lordi annui.
Nello specifico è previsto che venga riconosciuta, a titolo di indennità una tantum, la somma sopra indicata ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, che nel mese di novembre 2022 abbiano una retribuzione imponibile non eccedente l'importo di 1.538 euro.
Saranno i datori di lavoro che dovranno erogare il bonus 150 euro, direttamente nella retribuzione di competenza del mese di novembre di quest’anno.
Come già visto per il precedente bonus da 200 euro, la predetta indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro, che potrà compensarla attraverso la denuncia contributiva secondo le indicazioni che saranno fornite dall’Inps.
La medesima indennità è riconosciuta anche ai pensionati e ai lavoratori autonomi, nonché ad altre categorie di soggetti (percettori del reddito di Cittadinanza, dell’indennità di disoccupazione agricola, NASpI, etc.).
Per quanto riguarda i pensionati, viene riconosciuta dall’inps un’indennità una tantum da 150 euro in favore dei soggetti residenti in Italia, titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con decorrenza entro il 1° ottobre 2022, e di reddito personale assoggettabile ad IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore per l'anno 2021 a 20.000 euro.
Per i lavoratori autonomi, infine, il decreto stabilisce che l’indennità una tantum da 200 euro, già prevista dal primo decreto Aiuti, venga incrementata dal bonus 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, gli stessi abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro anni.