DMZ AGGIORNA N. 160 DEL 30 AGOSTO 2024
Oggi verranno elencate le “criticità” che potrebbero nascere dal conferire incarico per l'addebito preventivo di somme dovute per scadenze future, versate tramite modello F24, argomento iniziato ieri. Infatti, capita spesso che il contribuente decida volta per volta “se” versare, in ragione di possibili problematiche di liquidità, oppure anche “quanto” versare.
Ad esempio, dinnanzi ad un versamento emergente dal modello Redditi, potrebbe accadere che il contribuente non disponga di tutte le somme necessarie, ma solo di una parte. In questo caso è preferibile dare priorità al versamento degli eventuali debiti contributivi (in quanto per essi non è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, ed anche perché costituiscono oneri deducibili per l’anno di avvenuto versamento), seguiti dagli importi dovuti a saldo per imposte dirette e, in ultimo, gli acconti, che eventualmente potrebbero anche essere legittimamente ridotti con criterio previsionale e ravveduti a conti fatti.
Altra problematica da affrontare è quella dell’utilizzo dei crediti in compensazione, per i quali il provvedimento precisa, e non poteva essere diversamente, che i crediti devono risultare disponibili sia alla data di invio delle deleghe di pagamento con scadenza futura, sia alla scadenza stessa del versamento. In sostanza, trasmettendo la delega con scadenza futura, con utilizzo di credito in compensazione, tale credito risulta “congelato” e non più utilizzabile, in quanto già “prenotato” per la futura scadenza, per quanto poi si consideri effettivamente utilizzato solo ad avvenuto addebito / acquisizione del modello F24 alla scadenza richiesta.
Ovviamente è possibile “richiamare” una delega F24 prenotata con scadenza futura, revocando quanto inizialmente indicato nel flusso telematico, con ciò liberando anche il credito eventualmente indicato in compensazione.
Tutto questo ricordando che i crediti utilizzati in compensazione hanno anche una specifica scadenza, e la circostanza di poter inviare modelli F24 con scadenze future non significa che i crediti possano essere utilizzati in momento successivo alla loro scadenza naturale.
L’invio di deleghe a scadenza futura, in sintesi, semplifica le procedure di trasmissione ma potrebbe generare una serie di problematiche ben più complesse, anche alla luce di quanto precisato nel provvedimento, sul “L’estinzione, la riduzione o altro evento che vada a incidere sull’obbligo dei versamenti ricorrenti, rateizzati e predeterminati, così come sull’eventuale credito in compensazione indicato, non comporta automaticamente l’annullamento delle deleghe di pagamento inviate con scadenze future” e che “L’annullamento di una o più deleghe di pagamento con scadenze future può essere richiesto fino al terzultimo giorno lavorativo antecedente la data di versamento indicata in ciascun modello F24, esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate”
Infine, soprattutto in un’ottica di invio a scadenze future lontane nel tempo, occorre considerare che resta sempre responsabilità del contribuente verificare la disponibilità di somme sufficienti per l’addebito, e soprattutto che il conto inizialmente indicato per l’addebito stesso risulti ancora attivo. Ciò significa non solo di ricordare di non estinguere il conto in presenza di modelli F24 prenotati a scadenza futura, ma anche la necessità di monitorare quelle circostanze che potrebbero rendere impossibile l’addebito anche in presenza di una situazione di fatto immutata, come potrebbe accadere nel caso di accorpamento di filiali bancarie con conseguente modifica dell’IBAN di riferimento.
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