DMZ AGGIORNA N. 40 DEL 27 FEBBRAIO 2023
È stato approvato un Decreto-legge con il quale, per i progetti presentati a partire 17 febbraio 2023 è stata preclusa qualsiasi possibilità di sconto in fattura e/o cessione del credito, potendo esserne ammessa soltanto la detrazione diretta nella propria dichiarazione dei redditi.
Secondo la valutazione dell’attuale governo, detta misura si è resa necessaria per evitare ulteriori danni al debito pubblico, ai cittadini e alle imprese poiché sembra esser mancata una pianificazione preventiva, lasciando lievitare il numero dei crediti senza controllo e senza verifica.
Alla luce delle notizie recentemente fornite, dall’entrata in vigore del Decreto non sarà più ammessa né la cessione del credito né lo sconto in fattura per tutti gli acquirenti interessati.
Queste ultime possibilità resteranno ammesse soltanto per coloro che hanno già presentato la Cila (oppure hanno presentato l’istanza per il titolo abilitativo nel caso di interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione) e hanno già adottato la delibera assembleare di approvazione dei lavori (in quest’ultimo caso, ovviamente, solo ove si tratti di condomini).
A fronte di questa importante decisione, l’impegno assunto dal Governo è stato quello di trovare tutte le soluzioni possibili per venire incontro alle difficoltà finanziarie che stanno vivendo soprattutto le imprese edili.
Il nuovo Decreto-legge non blocca soltanto le cessioni dei crediti e lo sconto in fattura, ma chiarisce anche i confini della responsabilità solidale dei cessionari dei crediti d’imposta, al fine di eliminare le principali incertezze che hanno limitato molti potenziali acquirenti.
Secondo le anticipazioni fornite, la nuova disposizione prevede che, ferme le ipotesi di dolo, il concorso nella violazione che determina la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari, è in ogni caso escluso se i cessionari dimostrano di essere in possesso di tutta la documentazione necessaria oppure si sono fatti rilasciare un’apposita “attestazione di possesso” da parte della banca o della società cedente.
Lo Studio resta a completa disposizione
