DMZ RICORDA N.211 DEL 22 NOVEMBRE 2021
CREDITO COMMISSIONI POS
COME USUFRUIRNE
Come già affrontato nei DMZ Aggiorna n. 139 e 140 del 2021 è riconosciuto un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici a favore delle imprese e degli esercenti arti e professioni, che abbiano conseguito nell’esercizio precedente ricavi/compensi non superiori a 400mila euro.
 Si presti attenzione al fatto che le transazioni rilevanti al fine del riconoscimento del summenzionato credito d’imposta sono esclusivamente quelle inerenti le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti dei consumatori finali, ovvero persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta.
 Il meccanismo operativo di calcolo del summenzionato credito d’imposta prevede che i soggetti prestatori di servizi di pagamento (ad esempio l’istituto di credito presso il quale l’esercente si appoggia per il circuito bancomat) forniscano all’esercente:
- via PEC o tramite servizi di internet banking –
entro il giorno 20 del mese successivo a quello di riferimento,
i dati utili per il conteggio del credito d’imposta,
ossia: l’ammontare delle commissioni pagate dall’esercente nel mese precedente per operazioni in moneta elettronica effettuate da consumatori finali ed eventuali costi fissi periodici che ricomprendono un numero variabile di operazioni in franchigia.
 Ottenute queste informazioni, l’esercente altro non deve fare che calcolare il 30% delle suddette commissioni, potendo poi utilizzare il credito d’imposta in compensazione con modello F24, utilizzando il codice tributo 6916 (sezione Erario) e indicando mese ed anno di riferimento (ovvero anno e mese in cui sono state pagate le commissioni).
Lo Studio resta a completa disposizione
