DMZ AGGIORNA N. 215 DEL 24 NOVEMBRE 2022
Sale a 3.000 euro l’importo esente da tassazione e contribuzione che i datori di lavoro possono erogare ai propri dipendenti sotto forma di fringe benefit per fornire loro un concreto aiuto a combattere il caro bollette.
Si ricorda, infatti, che per effetto della crisi energetica e del conseguente caro bollette, il Governo, con il precedente decreto Aiuti bis, ha innalzato la soglia di esenzione dei benefit aziendali che possono essere concessi ai dipendenti, includendovi anche le somme erogate o rimborsate al lavoratore per il pagamento di utenze domestiche.
In particolare è stato previsto che, limitatamente al periodo di imposta 2022, non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo, per l’anno 2022, di complessivi 600 euro.
Con l’ultimo intervento normativo (articolo 3, comma 10, del decreto Aiuti Quater), tale soglia di esenzione è stata innalzata a 3.000 euro, sempre limitatamente al periodo di imposta 2022.
Precisiamo che in caso di erogazione al dipendente di somme cedute sotto forma di fringe benefit per importi superiori a tale soglia di esenzione, si avrebbe un’imponibilità totale della somma erogata e non la differenza tra la soglia di esenzione e lo sforamento.
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