DMZ AGGIORNA N. 184 DEL 11 OTTOBRE 2022
E’ stata innalzata per il 2022 a € 600 la soglia esente da tasse e contributi per i fringe benefit aziendali.
Per dare sostegno ai cittadini colpiti dalla crisi energetica, oltre all’innalzamento del limite massimo di spesa a 600 euro, sono anche state aggiunte come fringe benefit alcune categorie di beni.
Tra questi sono state introdotte le spese sostenute per acqua, gas e luce.
In pratica il datore di lavoro potrà far rientrare tra i fringe benefit anche le somme di denaro erogate o rimborsate al lavoratore per il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas).
Le modalità di erogazione previste dalla norma sono:
- erogazione diretta delle somme al fornitore della somministrazione del servizio (ipotesi evidentemente più complessa in quanto i canoni delle utenze sono di norma addebitate direttamente al titolare delle stesse), oppure;
- il rimborso delle spese sostenute direttamente dagli stessi lavoratori, previa documentazione di averne sostenuto il costo.
La possibilità di rimborso delle spese sostenute dal lavoratore è peraltro analoga a quella già prevista per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.
A differenza di quest’ultimi, però, sussistono meno vincoli in quanto non è previsto l’obbligo di erogazione a favore di tutti i lavoratori o di categorie omogenee di dipendenti.
In merito alla documentazione necessaria per il fringe benefit, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’esclusione si rende applicabile sempreché il datore di lavoro acquisisca e conservi la documentazione comprovante l'utilizzo delle somme da parte del dipendente coerentemente con la finalità per le quali sono state corrisposte.