DMZ AGGIORNA N. 62 DEL 29 MARZO 2022
Oggi proseguiamo la trattazione iniziata ieri, illustrando come il Codice Civile tratta il tema.
Per il Codice Civile:
- “I compensi spettanti ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti all’atto della nomina o dall’assemblea” (art. 2389) e
- Viene attribuito all’assemblea ordinaria dei soci il potere di “determinare il compenso degli amministratori e dei sindaci, se non è stabilito dallo statuto” (Art. 2364).
Dall’analisi dei predetti articoli, si evince che spetta ai soci il potere di stabilire le attribuzioni economiche per gli amministratori, al momento della loro nomina, oppure nel corso dell’incarico o al termine dello stesso.
A differenza di quanto accade per i lavoratori dipendenti, per i quali è l’articolo 2120 Codice Civile a prevedere che, al termine del rapporto di lavoro, venga corrisposto il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), per il rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, qual è quello degli amministratori di società, non esiste un’apposita disciplina che regoli le modalità istitutive e i criteri di calcolo del così detto Trattamento di Fine Mandato (TFM).
Anche se nella disciplina civilistica manca l’espressa previsione dell’indennità di fine mandato, è lo stesso consentita la possibilità di riconoscere il TFM agli amministratori, poiché tale indennità rientra nella nozione di “compenso”.
Come già precedentemente indicato, in assenza di un’espressa previsione normativa, il diritto alla percezione di tale emolumento nasce solo quando sia espressamente previsto nello statuto o sia deliberato dall’assemblea dei soci.
La determinazione del compenso dovuto a titolo di TFM, così come la definizione delle modalità di erogazione, è quindi lasciata all’autonomia contrattuale delle parti e, in assenza di specifiche disposizioni normative al riguardo, il compenso può essere stabilito:
- in misura fissa o variabile,
- con corresponsione periodica, o in unica soluzione;
oppure
- può essere rappresentato anche da una partecipazione agli utili o
- dall’attribuzione del diritto di sottoscrivere un prezzo predeterminato di azioni di futura emissione (c.d. stock option).
Nella prassi aziendale, la parte variabile del TFM spesso viene determinata in funzione di alcune variabili economiche dell’azienda, calcolata, per esempio su
- gli utili conseguiti;
- il volume d’affari;
- altre grandezze rappresentate dagli indici di bilancio o
- indicatori intermedi di
Nel prossimo DMZ Aggiorna verrà analizzata la Disciplina fiscale e il trattamento contabile del TFM
Lo Studio resta a completa disposizione
