DMZ AGGIORNA N. 46 DEL 11 MARZO 2025
La risposta fornita dalla Guardia di Finanza durante “Telefisco 2025”, in materia di controlli, pone il contribuente nelle condizioni di valutare attentamente l’adesione alla procedura di ravvedimento speciale per gli anni dal 2018 al 2022.
Brevemente, detta norma prevede che i soggetti che hanno aderito, entro il 31 ottobre 2024, al concordato preventivo biennale (CPB), possano adottare il regime di ravvedimento speciale per gli anni suddetti, versando l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali, nonché dell'IRAP.
Ricordiamo che Il versamento dell’imposta sostitutiva deve avvenire in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2025 oppure mediante pagamento rateale in un massimo di 24 rate mensili di pari importo, maggiorate di interessi calcolati al tasso legale con decorrenza dal 31 marzo 2025.
In caso di pagamento rateale, l’opzione, per ciascuna annualità, si perfeziona solo con il pagamento di tutte le rate.
Il ravvedimento non si perfeziona se il pagamento, in un’unica soluzione o della prima rata delle imposte sostitutive, avviene dopo la notifica di processi verbali di constatazione o schemi di atto di accertamento. Ciò significa che il ravvedimento speciale si perfeziona solo con il pagamento in un’unica soluzione o della prima rata delle imposte sostitutive che, come dispone la normativa, deve avvenire prima della notifica dei menzionati atti.
Ne consegue che, più tempestivamente si versano le imposte sostitutive, meglio è, poiché, una volta verificato il versamento, gli organi di controllo non possono eseguire rettifiche del reddito d’impresa e/o del reddito di lavoro autonomo.
L’adesione al ravvedimento speciale non è obbligatoria per tutte le annualità, ma può essere effettuata anche per ciascun singolo periodo d’imposta, analizzando, naturalmente, quelli nei quali si prevede che siano state commesse irregolarità.
La risposta della Guardia di Finanza - Interrogata in merito al comportamento dei verificatori nei controlli sui soggetti che hanno usufruito del ravvedimento speciale, la Guardia di Finanza ha fornito una risposta di particolare interesse.
Viene precisato che i Reparti devono valutare attentamente l’opportunità di avviare ispezioni nei confronti dei contribuenti che hanno accettato la proposta di CPB e optato per il ravvedimento speciale per gli anni dal 2018 al 2022.
Il soggetto controllato deve comunicare e documentare ai militari di aver effettuato il citato ravvedimento con riguardo al periodo d’imposta oggetto di verifica. I verificatori sono chiamati a controllare il perfezionamento dell’istituto, riscontrando l’avvenuto versamento di quanto dovuto o il regolare pagamento rateale e le annualità interessate.
Una volta verificata la regolarità della posizione, operano le preclusioni circa la possibilità di procedere alla rettifica delle dichiarazioni.
Possibilità di rettifiche - una volta eseguito il versamento in un’unica rata ovvero nel corso del regolare pagamento rateale, nei confronti dei soggetti che hanno aderito al ravvedimento speciale per i periodi d’imposta 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022, non possono essere effettuate rettifiche del reddito d’impresa o di lavoro autonomo.
In pratica, non sono ammessi accertamenti per le imposte sui redditi di tipo analitico, analitico-induttivo e induttivo puro, né accertamenti analitico-induttivi per l’IVA.
Nel prossimo DMZ Aggiorna si esamineranno i casi in cui possono verificarsi controlli.
Lo Studio resta a completa disposizione.