DMZ AGGIORNA N. 189 DEL 17 OTTOBRE 2025
Il decreto del MEF (Ministero di Economia e Finanza) ha attuato la legge di Bilancio 2025 e ha introdotto la riduzione dell’IRES per le imprese che reinvestono gli utili in beni strumentali, assunzioni e piani di partecipazione dei dipendenti.
Detto decreto ha definito le modalità applicative, le condizioni di accesso e le cause di decadenza.
Come funziona la riduzione IRES
Il decreto rappresenta un tassello centrale della riforma fiscale: l’obiettivo è incentivare le imprese a reinvestire gli utili in innovazione, digitale e occupazione stabile, premiando chi contribuisce alla crescita del sistema produttivo italiano.
La misura si applica a partire dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2024 (quindi dal 2025 per i soggetti “solari”).
Rientrano nel beneficio:
- beni strumentali nuovi (Industria 4.0);
- beni inclusi nel piano Transizione 5.0;
- software, sistemi e piattaforme digitali collegati a investimenti in beni materiali.
Per beneficiare dell’aliquota IRES ridotta, le imprese devono rispettare congiuntamente:
- accantonamento utili: destinare parte degli utili a riserva
- effettuazione investimenti: realizzare investimenti rilevanti
- incremento occupazionale: aumento netto del personale
- assenza CIG: non fruire di cassa integrazione ordinaria nello stesso periodo.
Gli investimenti devono essere mantenuti per almeno 5 anni.
Cause di decadenza
L’impresa perde il beneficio se:
- distribuisce gli utili accantonati;
- delocalizza all’estero i beni oggetto degli investimenti;
- estromette i beni dal ciclo produttivo prima della fine del periodo di sorveglianza.
In caso di decadenza, il decreto stabilisce le modalità di recupero del vantaggio fiscale da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Operazioni straordinarie
La riduzione dell’IRES si applica anche in caso di fusioni, scissioni e conferimenti d’azienda, purché valgano i principi di neutralità fiscale del TUIR.
Cosa cambia per le imprese
Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta la riduzione IRES diventa operativa dal 2025. Le imprese dovranno valutare attentamente piani di investimento e assunzioni per rispettare le condizioni richieste.
Particolare attenzione va posta alla gestione contabile e documentale, poiché l’Agenzia delle Entrate potrà recuperare il beneficio in caso di violazioni.
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