DMZ AGGIORNA N. 207 DEL 21 NOVEMBRE 2023
Le aziende che negli ultimi dodici mesi hanno oltre 50 dipendenti o, per meglio dire, unità, dal prossimo 17 dicembre, dovranno adempiere ad una serie di adempimenti correlati alla protezione di chi, dipendente o meno, segnala violazioni rispetto alle disposizioni normative nazionali. Ciò in conseguenza del D.L.vo entrato in vigore lo scorso 30 marzo, in attuazione della Direttiva Comunitaria n. 2019/1937P.
Per i datori di lavoro dimensionati oltre le 249 unità, tali obblighi sono scattati dallo scorso 17 luglio.
La norma si rivolge a tutti i datori di lavoro pubblici e privati ma, in questa breve sintesi ci occuperemo soltanto dei privati, soffermandoci su quelli per i quali, da un punto di vista temporale, gli obblighi debbono ancora scattare.
I datori di lavoro privati interessati sono:
a) Le imprese che hanno occupato, mediamente, negli ultimi dodici mesi, più di 249 dipendenti, per le quali l’adeguamento è scattato dal 15 luglio 2023;
b) Le imprese che hanno occupato, in media, nell’ultimo anno, almeno 50 lavoratori dipendenti, saranno soggette agli obblighi a partire dal prossimo 17 dicembre;
c) I datori di lavoro che, pur avendo un organico inferiore alle 50 unità, hanno come genere di attività i servizi ed i prodotti finanziari, la prevenzione del riciclaggio e le misure atte a bloccare il finanziamento del terrorismo, la sicurezza dei trasporti e la tutela dell’ambiente,
d) nonché quelli che adottano i modelli organizzativi ex D.L.vo n. 231/2001: anche per costoro, gli obblighi saranno in vigore dal 17 dicembre 2023.
Il primo quesito che si pone riguarda il calcolo dei dipendenti per verificare se si rientra o meno nell’ambito di applicazione della norma.
Per il computo valgono le regole generali previste dall’ordinamento italiano:
- i lavoratori a tempo pieno ed indeterminato valgono come unità,
- quelli a tempo parziale sono computati “pro-quota”, in relazione all’orario pieno previsto dal CCNL,
- quelli a tempo determinato: (numero medio mensile di lavoratori a termine impiegati negli ultimi 2 anni, sulla base della effettiva durata dei singoli rapporti di lavoro) ed
- i lavoratori intermittenti: parametro orario per singoli semestri.
I dipendenti con rapporto di apprendistato, non essendo stata prevista alcuna deroga, non sono computabili.
Nel prossimo DMZ Aggiorna verranno indicati quali obblighi le aziende sono tenute a rispettare e l’oggetto della denuncia.
Lo Studio resta a completa disposizione.